Era il tempo dei sette venti

Era il tempo dei sette venti

di Maria Teresa Barnabei, Atile Edizioni, 2021

O rabido ventare di scirocco / che l’arsiccio terreno gialloverde / bruci (…) Ore perplesse, brividi /d’una vita che fugge /come acqua tra le dita…

I versi di Montale, tratti da L’agave sullo scoglio ( Ossi di Seppia ), sono premessi all’introduzione dalla stessa autrice a significare i venti che sconvolgono la natura, simbolicamente accostati agli inafferrati eventi, / luci – ombre, commovimenti / delle cose malferme della terra…

In forma di romanzo di fantasia ma basato sulla realtà dei fatti avvenuti in Italia dal 2007 al 2021, Maria Teresa Barnabei ci fornisce il suo personale punto di vista sulla storia politica e sociale di quegli anni con frequenti monologhi interiori attraverso il protagonista Alfredo. Ma a dominare non è l’angolazione maschile perchè lo sguardo che si posa su persone e cose è femminile, anzi “femminile plurale”, citando il titolo di una raccolta di racconti della stessa scrittrice con donne protagoniste . Alfredo infatti si fa portatore di una visione del mondo che attraverso un processo di maturazione progressivamente si assimila al punto di vista delle donne conosciute, ma soprattutto alla chiave di interpretazione della moglie Cristina, poco presente da viva, distante e spesso lontana dalla sua attività politica, non molto dialogica come interlocutrice, dominante invece dopo la morte avvenuta in seguito a una lunga malattia. Anzi, Alfredo è l’alter ego della scrittrice che riflette sul suo personale percorso di militante politica e sindacale, costantemente impegnata a sinistra nella lotta per l’uguaglianza dei diritti civili e sociali, ma sempre nel rispetto della meritocrazia.

La narrazione segue la parabola discendente della partecipazione democratica, della trasformazione dei partiti con continui cambi di casacca, della metamorfosi identitaria soprattutto del PC, che attraverso mutamenti anche di sigle, approda al Pd in cui quasi nulla è rimasto dell’originario afflato marxista e gramsciano. La passione che come un vento alimentava gli animi degli elettori agitava anche i rappresentanti politici nella condivisione dei medesimi ideali cui si era coerenti come in un patto sacrale. I continui flashback di Alfredo impietosamente denunciano la frantumazione dei progetti politici e degli orizzonti ideologici tesi al bene collettivo, nel prevalere di interessi personalistici ed egoistici. La solidità, almeno apparente, di una società capitalistica si sgretola negli anni nella liquidità di una società consumistica neoliberista, rendendo “liquidi” anche i valori, le ideologie, gli affetti, come affermava Baumann. …Si manifesta una non corrispondenza alle nuove domande che si rivela e si accresce nel continuo ridursi della discussione politica ormai divenuta archeologia sociale. E’ così che dalle strategie politiche si sta passando sempre più alle tattiche – è l’amara riflessione di Alfredo -Maria Teresa, che avverte anche l’oscura e ambigua minaccia di un potere corrosivo che, con l’aiuto anche dell’incultura emergente, comincia ad innacquare speranze e a insipidire passioni civili.

Alle riflessioni si intrecciano memorie della ripresa del terrorismo dopo l’attentato alle Torri gemelle di New York, al Bataclan di Parigi, a diversi siti dell’occidente da parte dell’Islam, memorie anche della crisi finanziaria con i crediti tossici delle banche e il conseguente fallimento di molte di esse, a partire dalla più importante, la famosta Lehman Brothers. Con la globalizzazione è iniziato anche il declino economico. L’economia americana prima e poi quasi di tutto il mondo è diventato una specie di campagna avvelenata da rifiuti tossici con la morte successiva delle piante e del terreno stesso di cultura. All’amarezza del declino socio-politico-economico si accompagna la sofferenza privata della malattia progressiva della moglie Cristina, che la porterà alla morte. Ma un nuovo amore è già sbocciato in lui con la frequentazione della giovanissima Alda, quasi cieca, che porterà una ventata di nuovi sentimenti e nuove sensazioni, insieme alla speranza di un rinnovamento.

La storia politica si intreccia costantemente a quella personale come su un duplice binario, e come dopo i venti di maestrale, di ponente, di levante, di libeccio e di scirocco la società viene travolta dalla tramontana della pandemia del covid, così la vita sentimentale di Alfredo viene travolto dalla fine del nuovo amore appena nato. Su tutto cade la cenere trasportata da un ultimo vento irriverente che copre il nostro tempo, definito da uno psichiatra “tempo delle passioni tristi”, definizione che però – dice la scrittrice – risale al filosofo Spinoza, ad indicare le passioni…contrassegnate non dalla vitalità ma dal senso di impotenza e dall’avvertimento dell’insignificanza del vivere. Ma la vita di Alfredo, che non è stata insignificante, bensì agitata dai venti delle passioni di cittadino, politico, marito, amante, padre di Giorgio e nonno di Piero, saprà vivificare quel fuoco rimasto sotto la cenere, come gli lascia intravedere proprio il giovane nipote: …Non hai letto anche tu che a Pompei hanno ritrovato sotto la cenere dell’eruzione un bancone da bar? Pensa un po’ che lo chiamavano termopolio! Intatto con tutti i suoi colori.  

L’immagine di copertina è la foto di un quadro ad olio della stessa autrice, dal titolo In cammino