Quella suggestiva visita nella Casa-Museo del mitico Charlot e della sua bella famiglia.
Tra le verdi colline della Svizzera francese, a Corsier-sur-Vevey, si cela un luogo unico al mondo: Chaplin’s World, il museo interamente dedicato a uno dei volti più amati e mitici della storia del cinema, Charlie Chaplin. Per me è stata un’esperienza immersiva, scenografica, emozionante. È un vero e proprio incontro a sorpresa con il mito del cinema.
Durante una mia visita, ho avuto l’impressione che il grande attore fosse lì ad accogliermi di persona, al fianco della sua inseparabile compagna di vita, Oona O’Neil. Certo, non erano in carne e ossa — ma le straordinarie riproduzioni in cera, curate fin nei minimi dettagli, creano un’illusione perfetta. Chaplin è lì, sorridente, ospitale, pronto persino ad aiutarti a ritoccare il look nel camerino di scena. È il cinema che prende vita, è il passato che torna presente.
Il museo si sviluppa all’interno della villa Manoir de Ban, la residenza in cui Chaplin visse con la sua famiglia per 25 anni, fino alla morte, avvenuta nel 1977. Entrarvi è come varcare la soglia del tempo: tutto è rimasto com’era. Gli arredi originali, le fotografie di famiglia, le poltrone in cui il regista si sedeva, gli spazi vissuti con calore e semplicità. E la cosa sorprendente? I visitatori possono davvero sedersi sulle sedie, girare per le stanze, vivere la casa come se fossero ospiti graditi del Maestro.
Ogni angolo parla di lui: lo studio con i manoscritti, la sala da pranzo piena di luce, il salotto dove si respira ancora l’eco delle risate e degli affetti. Il percorso museale non è solo informativo, ma emozionale. Con filmati, oggetti di scena, costumi e testimonianze, si ricostruisce la parabola straordinaria di un uomo che, con il suo Charlot, ha cambiato per sempre la storia del cinema. Non è difficile capire perché Charlie Chaplin scelse questo angolo di mondo per trascorrere i suoi ultimi anni. Qui regnano la pace, la bellezza, l’armonia familiare. E Chaplin, nonostante la fama, non smise mai di essere un uomo semplice, ironico, amante della vita e degli affetti.
Chaplin’s World riesce a raccontarlo con delicatezza, senza mitizzare, ma umanizzando. Uscito dal museo, ho portato con me qualcosa in più: non solo delle foto ricordo con un mito, ma la sensazione profonda di averlo incontrato davvero, almeno per un attimo. Un mito eterno, ancora capace di far sorridere, pensare, emozionare.
- immagine di Marcello Martelli