Rassegna stampa a cura di A. Danese con il supporto tecnico di Chat GPT24
Italia, il giorno dopo l’incontro
Il faccia a faccia tra Donald Trump e Giorgia Meloni ha scosso più le anime che le agende. A Roma si respira una strana aria: tra chi inneggia a un “nuovo asse conservatore” e chi intravede nei sorrisi di ieri i presagi di uno scontro tra istituzioni e spin populisti.
Le attese erano alte, soprattutto tra gli ambienti sovranisti: Trump, eterno ritorno della destra americana, e Meloni, volto più levigato ma altrettanto deciso del conservatorismo europeo. Eppure, al di là delle strette di mano e delle dichiarazioni di circostanza, restano dubbi profondi — sulla coerenza di vedute, sulla tenuta internazionale dell’Italia, sul futuro dei rapporti con l’Europa e con la Casa Bianca che verrà.
Ma il vero rischio è lo sfascio: quello di un’Italia tirata da più parti, tra fedeltà atlantica e simpatie trumpiane, tra l’europeismo di facciata e i richiami all’identità nazionale. Il giorno dopo, il Paese si sveglia diviso, più perplesso che galvanizzato. E il governo? Sospeso tra la propaganda e la geopolitica.
Meloni-Trump: il detto e il non detto
Retroscena di un incontro che parla più tra le righe che nei microfoni
Ci sono incontri che fanno rumore, e poi ci sono quelli che lasciano l’eco. L’incontro tra Giorgia Meloni e Donald Trump appartiene decisamente alla seconda categoria. Si sono detti “amici”, si sono definiti “alleati”, ma il vero significato dell’incontro sta in ciò che non è stato detto — almeno non pubblicamente.
Il detto: Meloni ribadisce l’atlantismo, la fedeltà ai partner occidentali, il sostegno all’Ucraina. Trump, dal canto suo, elogia la premier italiana per il suo “coraggio” e la sua “determinazione”, senza entrare nei dettagli delle divergenze. Entrambi sorridono. Entrambi evitano le domande più spinose.
Il non detto: Trump non ha mai nascosto la sua visione isolazionista. Meloni, invece, si è spesa per consolidare l’affidabilità dell’Italia agli occhi della NATO e dell’UE. Nessun accenno a queste differenze. Nessuna vera convergenza su dossier chiave. Eppure, le immagini dell’incontro fanno il giro del mondo: due leader della destra che si stringono la mano, e con quella stretta danno un messaggio che ognuno interpreterà a modo suo.
Ma il sottotesto è chiaro a chi sa leggere tra le righe: non basta parlarsi per capirsi, e non basta capirsi per allearsi.
L’incontro tra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, tenutosi il 17 aprile 2025 alla Casa Bianca, rappresenta un momento significativo nelle relazioni transatlantiche. Ecco un bilancio oggettivo dei principali risultati e delle criticità emerse durante la visita.Pagella Politica
🤝 Clima e relazioni personali
L’incontro si è svolto in un clima cordiale e di reciproca stima. Trump ha definito Meloni “una persona molto speciale” e “una vera leader”, mentre la Premier italiana ha ricambiato sottolineando le battaglie comuni su temi come l’immigrazione illegale e l’opposizione all’ideologia “woke” . Meloni ha inoltre utilizzato l’espressione “Make the West Great Again”, adattando lo slogan trumpiano in chiave occidentale .Adnkronos+2Adnkronos+2Pagella Politica+2Notizie Finanziarie India+2La7.it+2Pagella Politica+2
🛃 Commercio e dazi: aperture senza svolte
Meloni ha cercato di ottenere concessioni sui dazi imposti dagli Stati Uniti ai prodotti europei, ma senza risultati concreti. Trump ha espresso fiducia nella possibilità di raggiungere un accordo commerciale con l’UE, ma ha ribadito di non avere fretta, mantenendo la sospensione temporanea dei dazi per 90 giorni . L’economista Stefano Zamagni ha commentato che non ci sono state concessioni sui dazi e che le promesse fatte sono difficilmente realizzabili .AgenSIRNotizie Finanziarie India+1ElHuffPost+1
🛡️ Difesa e Ucraina: convergenze e divergenze
Meloni ha confermato l’impegno dell’Italia ad aumentare le spese militari fino al 2% del PIL, in linea con le richieste della NATO . Sulla questione ucraina, la Premier ha ribadito il sostegno all’Ucraina e la condanna dell’invasione russa, mentre Trump ha espresso critiche nei confronti del Presidente ucraino Zelensky, mostrando una posizione più ambigua .Pagella PoliticaThe Guardian
🌍 Energia e cooperazione economica
L’Italia ha manifestato l’intenzione di aumentare le importazioni di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti, rispondendo positivamente a una richiesta di Trump . Questo passo mira a rafforzare la cooperazione energetica tra i due Paesi e a diversificare le fonti di approvvigionamento energetico dell’Italia.Pagella Politica
🇪🇺 Ruolo di ponte tra USA e UE
Meloni si è proposta come intermediaria tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea, invitando Trump a visitare Roma e a incontrare i vertici europei. Trump ha accettato l’invito, ma resta da vedere se questo porterà a un dialogo costruttivo con l’UE . Alcuni osservatori, come il New York Times, hanno sottolineato che Meloni è tra i pochi leader europei graditi a Trump, ma hanno anche evidenziato il rischio che l’Italia possa essere percepita come troppo vicina agli Stati Uniti a scapito dell’unità europea .Adnkronos+2Reuters+2El País+2Adnkronos
⚖️ Conclusione
La visita di Meloni a Washington ha rafforzato i legami personali con Trump e ha confermato l’allineamento su alcune questioni chiave. Tuttavia, sul piano concreto, i risultati sono stati limitati, soprattutto per quanto riguarda i dazi e la posizione sull’Ucraina. Meloni ha ottenuto visibilità internazionale e ha rafforzato il suo profilo come leader conservatore europeo, ma dovrà ora affrontare le sfide di mantenere l’equilibrio tra le relazioni con gli Stati Uniti e l’impegno verso l’Unione Europea.
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