Ricordando Claudio Torreggianti e celebrando François Truffaut: incontri culturali al Salotto ‘Prospettiva Persona’

Mercoledì 1 Febbraio 2023 alle ore 18 nella Sala dell’Annunziata, Via N. Palma 31, a Teramo, proseguono gli incontri culturali settimanali del Salotto “Prospettiva Persona” (patrocinio Fondazione Tercas). Dopo aver ricordato l’ex presidente Claudio Torreggianti, a dieci anni dalla scomparsa, il Salotto focalizza l’attenzione sul regista François Truffaut, a cura di Benedetto Di Curzio, con trasmissione di brani antologico-didattici.

In presenza: Sala ‘Annunziata’, via N. Palma, 31, 64100- Teramo
A distanza: Google meet, iscriversi a: segreteriasalottoculturale@gmail.com

I libri da cui si ispira

Altra grande passione di questo critico-regista-produttore sono i libri che forniscono l’ispirazione per le sue opere, quasi mai appartenenti ad una letteratura colta: i giallisti Cornell Woolrich, David Goodis, Charles Williams, o ancora i quasi sconosciuti Jean Itard, Francis Vernon Guille, Henri-Pierre Rochè, che cita direttamente nei film, o che occupano un posto importante all’interno della narrazione. Ne Le due inglesi (1971) il protagonista preferisce la scrittura all’amore, L’uomo che amava le donne (1977) scrive un libro di memorie, così come Isabelle Adjani racconta in un diario la sua progressiva pazzia in Adele H., una storia d’amore (1975). In Fahrenheit 451 (1966), poi, i libri e le contrapposte volontà di distruggerli o di salvarli diventano oggetto esclusivo della narrazione.

Pellicola atipica, che valse a Truffaut un Oscar, è Effetto Notte (1973) dove è il cinema stesso che viene raccontato: la lavorazione di un film, le difficoltà che incontra, gli amori che fa nascere, le diverse esigenze e generazioni che mette insieme, l’opportunità che offre di sopravvivere oltre la morte. Si tratta in fondo della sintesi migliore della concezione che Truffaut si era fatta del mezzo cinematografico, e che più o meno velata si nasconde dietro ogni sua opera: la convinzione che un film «per essere riuscito, dovesse esprimere simultaneamente un’idea del mondo e un’idea del cinema».