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. Frane, mareggiate, allagamenti, erosione della costa, smottamenti sono tutti fenomeni che stanno sempre più interessando la nostra provincia. Alba Adriatica, Ponzano, ma anche Contrada Marina di Mosciano oppure la Sp 13 Sant’Omero Bellante, senza tralasciare l’insabbiamento dei lungomari, sono solo alcune cartine tornasole dei danni provocati dal dissesto idrogeologico in provincia di Teramo. Il presidente della Provincia di Teramo, Diego Di Bonaventura, è esplicito: “Se l’uomo pensa di sfidare la natura sbaglia di grosso, questa si sta riprendendo i propri spazi che le appartenevano, non possiamo costruire nei pressi di un grande fiume, abbiano degli esempi nella nostra provincia. A Teramo abbiano osato troppo”. 

. Gli ultimi due tipografi a Teramo stanno per essere definitivamente sfrattati da internet e più in generale dalla tecnologia che viaggia su mail, social e diavolerie varie. La fine pare già decretata dai tempi moderni, da figli che nicchiano a seguire le orme dei padri (“perché dargli queste croci?”, mormora Nicola Cioschi de La Teramana) ed anche da un uso minore dalla carta. Una vita ad accompagnare con la mano sulla leva il tipico sbuffo della Stella, del marchio teutonico Heildemberg, l’imponente macchina nera come la pece che dopo aver messo insieme i caratteri mobili va a stampare dépliant, manifesti, biglietti da visita, giornaletti diffondendo in un intero quartiere la cantilena di un treno a vapore. Gli ultimi due tipografi a Teramo sopravvivono, e contano i giorni, a distanza di pochi metri l’un dall’altro: Primo Cerquone nella sua Artigianella di Via Carlo Forti, un passato da Edigrafital poi a Mosciano e dal 1987 in via Paladini: mezzo secolo di lavoro indefesso. Poi c’è Nicola con la sua La Teramana, ereditata dal padre, quando il laboratorio occupava quasi un’intera via con decine di vetrine e con 8 addetti negli anni ‘60, e si lavorava pure di notte. 

. È una “grave emergenza sociale”, come la classifica la Asl di Teramo, quella che vede la violenza di genere esercitarsi su donne ma anche su anziani e minori. I dati, portati alla luce durante l’inaugurazione nel pronto soccorso della stanza rosa per le vittime di violenza, chiariscono il fenomeno: mei primi sei mesi del 2022, per ciò che riguarda il codice rosa, gli accessi sono stati 33; in tutto il 2021 sono stati 118; nel 2020 104; e nel 2019 82. 

. “Appena dico che sono invalido gli imprenditori storcono il naso ed il lavoro non riesco più a trovarlo, mi bollano subito”. Massimiliano Quintiliani ha 48 anni ed attualmente gode della Naspi ma ancora per poco. Nel 2018 è stato operato per una patologia cardiaca e certamente non ha la salute di un ventenne ma è abile al lavoro e fa quel che può. L’ultimo l’ha terminato qualche settimana fa, per un totale di tre mesi. “Non posso dire che sono invalido (al 50%). E quindi sono costretto a fare quel che posso”. Di “disoccupazione” incassa 700 euro al mese: “Pago l’affitto, la benzina e qualcos’altro e i soldi sono finiti”. 

.“È un fenomeno sempre più allarmante quello delle donne vittime della droga dello stupro nel Teramano”. Il direttore del dipartimento di salute mentale della Asl di Teramo, Domenico De Berardis, sottolinea come nel pronto soccorso del Mazzini prima, e poi soprattutto nel suo ambulatorio, arrivino donne “di media tra i 20 e 25 anni, in special modo universitarie”, che raccontano di “aver ricevuto un approccio sessuale non gradito che in qualche caso è sfociato in violenza sessuale a seguito della droga dello stupro”. 

. Hotel e B&B fanno registrare a Teramo il sold-out, come mai prima d’ora. Da giugno si rileva un movimento turistico molto maggiorato in città, assieme al traffico dovuto a convegni, studi, motivi sanitari e anche attività ludica e culturale. Includendo ovviamente anche coloro che scappano dal super bonus e dai vari terremoti. Gli Ucraini invece man mano incidono meno.  Di primaria importanza anche la presenza di vari enti, come Izs, università, ospedale, che riversano sulle strutture buona parte dell’afflusso nelle attività ricettive. 

. Travasare i medici di altre unità nel pronto soccorso, così come la Asl ha sperimentalmente intenzione di fare (su direttiva della Regione Abruzzo), “non è sufficiente per mettere una pezza all’annoso problema del sovraffollamento al pronto soccorso di Teramo”. Per la coppia Pd, Paolucci-Pepe, che ha fatto visita per un’ora alla primaria del reparto, Anna Rita Gabriele, e agli atri medici, aggiornandosi sulle tante problematiche che affliggono la corsia delle emergenze-urgenze, non è nemmeno sufficiente il fondo Pnrr, che non può riversare danari sul nodo assunzioni che resta l’unico aspetto prioritario. “In reparto – spiega il consigliere regionale, Dino Pepe – mancano 20 addetti: 5 medici (ne sono 15), 5 infermieri (sono 35 quelli in forza), e 10 Oss (attualmente se ne contano 15)”. 

. Corregge, migliora, elimina imperfezioni e difetti estetici del corpo, del viso e del seno. Cura i danni conseguenti soprattutto a tumori, in cima le neoplasie mammarie, poi interviene su traumi, ustioni e fratture facciali. La vita del chirurgo plastico, Guido Torresini, è concentrata in quella sala operatoria del Mazzini di Teramo per donare di nuovo un sorriso perduto a donne e uomini. Tutti lo chiamano: l’oculista per chi ha un problema di tumore alla palpebra, un neurochirurgo per il cuoio capelluto, un ortopedico per le fratture esposte. “Quando chiedono, io accorro”- dice.