Lucymusic versus Sanremo

Sanremo è una tappa obbligata, alla fine dell’inverno, ma vorrei cercare di darci un taglio, scherzo, di dare un taglio non troppo scontato alle mie riflessioni.

A parte la bravura dei due conduttori    che in una situazione così difficile, hanno saputo dare il meglio, come veri maghi illusionisti, purtroppo le mie fragili orecchie hanno ascoltato, per lo più, testi criptici, sostenuti da musiche banali ed inconsistenti. Eppure, credetemi, ce l’ho   messa tutta, in diretta o in differita, per pormi in benevolo ascolto, ma con risultati tragici : noiose filastrocche, masticate tra i denti, ingolate e arrangiate più o meno nello stesso modo, spesso urlate senza voce…. E allora mi sono detta : ‘ma vai a vedere questi rapper, e affini, come sono arrivati al successo,vai a curiosare nel mondo dei giovani, visto che non ne sai niente. E allora, le cose stanno più o meno così : durante l’adolescenza questi talenti in erba hanno bazzicato le scuole di musica, qualcuno pure il conservatorio, poi si sono sentiti tutti Baglioni o Battisti, e giù a scrivere canzoni… Poi  qualche incontro giusto… evvaiiii, tutti nei Talent Show, buchi neri nati da circa 20 anni, in grado di inghiottire chiunque…

Ed ecco il nodo dolente : i ragazzi ascoltano musica ormai solo sui cellulari, il numero di dischi veri, realmente venduti, è noto solo agli addetti ai lavori ed è comunque basso, contano solo i social, gli influencer ed i click fanno la differenza.

Così questi giovani artisti, aiutati dagli effetti speciali dell’autotuner che corregge la voce, con gli Official Video magari un po’ hard ed abilmente studiati, ricevono migliaia di visualizzazioni e vincono a gogò dischi d’oro e di platino, visto che i nostri ragazzi sono ormai drogati di videoclip.

Ho controllato, questi geni della musica hanno quasi tutti sfornato otto, dieci  album… Album! Gesù, e dove hanno trovato così tanta ispirazione? I Beatles hanno fatto ‘solo’ 11 album, i Rolling Stones, in 60 anni, solo una trentina, in studio, Elvis manco c’è arrivato a trenta… Ma forse il discorso è un altro, una discreta voce, un disco ben confezionato ed il secondo uguale al primo, basta un po’ di accortezza… Il regalo nel pacco è sempre quello, è cambiata solo la carta, e sono aumentati i click… Le canzoni infatti si somigliano un po’ tutte, ritmo, stile, lagna, plagi, polemiche…

Ragazzi, siete alla merce’ delle case discografiche, dei manager, dei coach e delle vostre fantasie… finché c’è da far soldi… E poi?