Il Presepe monumentale da Castelli a Piazza S. Pietro

Il Presepe monumentale da  Castelli a Piazza S. Pietro

In Piazza San Pietro, per il Natale di questo orribile 2020, è stato   allestito un presepe davvero speciale: il  Presepe  Monumentale di Castelli, piccolo paese in provincia di Teramo, importantissimo per la ceramica fin dal XVI secolo. Costituito da 54 statue di ceramica a grandezza maggiore del naturale, il presepe rappresenta non solo un simbolo culturale per l’intero Abruzzo, ma è considerato anche un oggetto di arte contemporanea che affonda le sue radici nella tradizionale lavorazione della ceramica castellana.  Nel Presepe abruzzese si trovano forti richiami alla storia dell’arte antica, dall’arte greca a quella sumerica, passando per la scultura egizia. Inoltre, negli oggetti che arricchiscono il presepe e nella pentacromia castellana con cui sono state decorate le opere, si ritrova la memoria dell’arte della ceramica locale. Le statue sono state realizzate con moduli ad anelli che, sovrapposti, formano busti cilindrici. In alcune figure, soprattutto nell’uso del colore, si ritrova la sperimentazione e il rinnovamento dell’arte ceramica sviluppati negli anni tra il 1965- 1975 , quando l’Istituto d’arte “F.A. Grue”, attuale Liceo artistico statale per il design, dedicò l’attività didattica al tema natalizio e  alunni e  docenti   realizzarono  l’opera.

In Piazza San Pietro saranno esposti, fino al 10 gennaio 2021,  solo alcuni pezzi della fragile collezione:  le sculture che rappresentano i Magi, il gruppo della Natività con l’Angelo con le ali aperte, collocato sopra la Sacra Famiglia a  simboleggiare la sua protezione sul Salvatore, Maria e Giuseppe.

La prima esposizione pubblica del Presepe avvenne a Castelli, sul sagrato della chiesa madre nel dicembre 1965, poi, nel Natale 1970 fu la volta ai mercati di Traiano a Roma e, qualche anno dopo, a Gerusalemme, a Betlemme e Tel Aviv. Si tratta di un avvenimento molto importante per il nostro Abruzzo: dispiace un po’ che accada in un anno in cui , causa Covid, non saranno numerosi i visitatori (certo non tutti quelli presenti a Roma in tempi normali) che potranno ammirare una vera e propria opera d’arte.