Santa Brigida di Svezia, messaggera di pace per l’Europa

Santa Brigida di Svezia, messaggera di pace per l’Europa

 

Birgit (Brigida o Brigitta) nacque nel castello di Finsta il 1303, in un secolo in cui l’Europa era funestata da carestie, epidemie (soprattutto la peste), e guerre.

La sua famiglia apparteneva all’alta nobiltà svedese: il padre, Birger Persson, era “langman” o primo giudice nella regione dell’Upplan; la madre, Ingeborg, era discendente dei re goti. A circa 10 anni, in seguito a una visione mistica, manifestò il desiderio di abbracciare la vita monastica, ma il padre l’aveva destinata al matrimonio, secondo le consuetudini del tempo, e la diede in sposa a Ulf Gudmarsson, giovane mite e fedele agli insegnamenti evangelici. Le nozze vennero celebrate nel 1316 e si rivelarono felici: i due giovani erano accomunati dalla fede (diventarono entrambi terziari francescani) e dal desiderio di compiere il bene; ebbero 8 figli, 4 maschi e 4 femmine, una delle quali, Caterina, è stata a sua volta canonizzata.

Brigida, che aveva ricevuto l’educazione tipica delle classi più elevate, sapeva leggere e insegnò a leggere e scrivere al marito che, nel 1330 diventò “langman” di Narke. Fu un’ottima padrona di casa, a volte collaborando con il personale con il quale aveva stabilito un clima familiare. Si dedicava ai poveri e cercava di trovare una sistemazione alle ragazze povere; fece costruire un ospedale,ove si recava ad assistere gli ammalati, li lavava e rammendava la loro biancheria.

In questo periodo incontrò il maestro Matthias, esperto teologo, che la introdusse allo studio della teologia; studiò la Sacra Scrittura – che si fece tradurre in svedese- e i mistici, in particolare S. Bernardo da Chiaravalle.

Molto interessata alla cultura, alla politica e alla società del suo tempo, nel 1335 venne chiamata a corte dal re Magnus II, suo lontano cugino, per assistere la giovane regina Bianca di Namour; rimase a corte circa 3 anni esercitando la sua influenza sulla sovrana, ma poi se ne allontanò perché si sentiva a disagio in un ambiente troppo frivolo e mondano. Nel 1341 si recò con il marito in pellegrinaggio a Compostela. Si narra che durante il viaggio Ulf si salvò da morte e, riconoscendo il fatto come un miracolo, i due coniugi decisero di vivere in castità e di dedicarsi alla vita religiosa: dopo aver donato tutti i loro beni Ulf si ritirò nel monastero cistercense di Alvastra, dove morì nel 1344; Brigida entrò in un monastero annesso ad Alvastra e vi rimase fino al 1346.

Cominciò allora ad avere delle visioni di Gesù Crocifisso, descritte poi nelle “Rivelazioni”. Iniziò la sua missione carismatica sulla base della visione in cui Cristo le chiese di fondare un nuovo ordine religioso per donne e uomini, in onore di Maria, per il soccorso ai cristiani e la conversione dei gentili.

Le visioni erano scritte da lei stessa in svedese, come raccontano i due Pietro Olavi, religiosi che le erano vicini insieme a Magister Mathias, ma quando era troppo debole per scrivere chiamava il confessore e uno scriba cui riferiva il contenuto delle visioni. I testi vennero poi tradotti in latino ed ebbero larga diffusione in Europa. Nel 1352 scrisse per le sue monache il Sermo Angelicus, presentato come dettato da un angelo, mentre le visioni antecedenti quel periodo sono raccolte come Revelaciones extravagantes.

Le visioni le suggerivano anche degli ammonimenti da indirizzare a personaggi importanti del suo tempo, ai quali ella inviava lettere e messaggi, a volte assai severi, facendo appello ad una autorità ricevuta direttamente da Dio. Sulla base delle visioni Brigida inviò lettere ai sovrani di Francia e Inghilterra affinché mettessero fine alla Guerra dei 100 anni; mentre – di fronte al decadimento e alla corruzione della chiesa – chiedeva al papa, che risiedeva ad Avignone, di emendare i suoi costumi e quelli del clero.

Nel 1346 Brigida ottenne dal re svedese il castello di Valdstena con ampi possedimenti, dove ospitare il nuovo ordine religioso, ma la regola (Regula Salvatoris, la cui versione originale è andata perduta) non fu subito approvata dal papa Clemente VI, anche perché il concilio Lateranense (1215) aveva proibito l’istituzione di nuovi ordini.

Nel 1349 si recò a Roma sia per sollecitare l’approvazione del suo ordine sia perché voleva partecipare alla celebrazione dell’Anno Santo 1350. A Roma rimase impressionata dalla decadenza della città e dal malcostume del clero, perciò inviò numerose lettere al papa in cui descriveva la situazione della città e della chiesa e lo sollecitava a tornare a Roma. Concluse le celebrazioni dell’Anno Santo, non ripartì per la Svezia, ma rimase nella “città eterna” studiando il latino e dedicandosi alle opere di carità.

Durante la sua permanenza in Italia Brigida compì pellegrinaggi nei più importanti santuari: Assisi, Ortona, Benevento, Amalfi, Messina, Salerno e Bari, mentre a Napoli, dove fu accolta dalla regina Giovanna, cercò di avviare il risanamento della corte. Si recò anche nel monastero benedettino di Farfa, profondamente decaduto moralmente, ma qui il suo messaggio non venne accolto. I continui richiami alla conversione dei costumi, diretti sia a persone altolocate sia al popolo, attirarono contro di lei il malcontento popolare e l’epiteto ingiurioso di “strega del nord”.

Si racconta che un giorno un gruppo di facinorosi circondò la casa di piazza Farnese dove abitava, mentre era raccolta in preghiera; lei non si scompose e intonò l’inno Ave Maris Stella, questo fece disperdere gli assedianti e da quel momento l’inno viene eseguito ogni giorno dai membri dell’Ordine del Santissimo Salvatore. La regola venne finalmente approvata nel 1370 da Urbano V, ma solo come Costituzioni aggiunte alla regola di S. Agostino. Con esse veniva modifica l’impianto originario di ordine “doppio unificato”, che preveda che una badessa, eletta da tutti i membri dell’ordine, svolgesse la funzione direttiva del monastero, come caput et domina sull’esempio di Maria (Regina degli Apostoli), che doveva comprendere 60 monache, 13 presbiteri, 4 diaconi e 8 fratelli laici. La regola prevedeva un doppio monastero dove le monache dovevano vivere in clausura e i sacerdoti, i diaconi e i fratelli dovevano occuparsi delle necessità spirituali e materiali di tutti.

L’approvazione pontificia impose di modificare tale impianto: venne autorizzata la costruzione di due diversi monasteri a Valdstena, con annessa una curia sacerdotum, e successivamente Martino V nel 1422 separò definitivamente i due rami dell’ordine brigidino, dando sempre maggiore autonomia ai fratres, e riconducendo la regola di Brigida, incentrata sulle donne, nell’alveo della tradizione “maschilista”. Nel 1372 volle intraprendere il pellegrinaggio in Terrasanta, assieme ai figli Karl e Birger, esercitando il suo ministero anche durante questo viaggio.

Nel ripercorrere i luoghi in cui era vissuto Gesù ebbe diverse visioni della Passione, che sottoponeva al giudizio del suo confessore, il quale poi le trascriveva. Tornata a Roma , si ammalò e morì nel 1373, assistita dalla figlia Caterina che, dopo essere rimasta vedova, aveva abbracciato a sua volta la vita monastica e seguito la madre in Italia. La stessa Caterina riportò in Svezia il corpo di Birgit, nel monastero di Valdstena.

Il processo di beatificazione fu avviato da Gregorio XI nel 1379, ma a causa delle divisioni all’interno della chiesa, fu lungo e difficile. La canonizzazione fu confermata da Martino V nel 1415. La sua santità fu contestata da Jean Gerson e alcuni passi delle Revelationes sottoposti a giudizio dal Concilio di Basilea (perché ritenuti ostili all’autorità del papa), ma non ne venne contestata l’ispirazione divina; lo stesso Torquemada si schierò dalla sua parte.

La Bolla di canonizzazione riporta nella motivazione : “ … per Grazia dello Spirito Santo meritò di avere visioni, di udire rivelazioni e di predire molte cose con spirito profetico”. L’ordine brigidino (il cui emblema sono 5 fiammelle simboleggianti le piaghe di Cristo), venne soppresso nel 1595, ma è stato rifondato nel XX secolo da Maria Elisabetta Hesselblad.

Nella regola dell’Ordine sono inserite delle orazioni, che Brigida affermava suggerite da Gesù Crocifisso, approvate nel 1862 da Pio IX. Per la recita del S. Rosario Brigida introdusse una nuova corona, comprendente 6 decine, anziché 5 come in quella più usata (di S. Domenico).

La figura di Brigida è stata molto cara sia a Benedetto XVI sia a Giovanni Paolo II. Appunto papa Woitila il 1 ottobre 1999, con il “Motu Proprio” Spes Aedificandi, ha proclamato Santa Brigida di Svezia, (già patrona della Svezia) compatrona d’Europa, assieme a Santa Caterina da Siena e Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein). Considerava, infatti, più che mai attuale in un’epoca segnata dalla secolarizzazione, dal materialismo e dall’odio, il messaggio di Brigida, che richiama all’unità, alla pace, alla solidarietà.