Il Parlamento europeo e il dialogo inter-religioso

Il Parlamento europeo e il dialogo inter-religioso

A Bruxelles, martedì 27 giugno 2023 con un’audizione a partire dalle 13.30, si è tenuto nella sede del Parlamento, il Seminario Europeo dal titolo “A Trent’anni dell’art. 17” del trattato sul funzionamento dell’UE (TFUE,1993. ), per celebrare il trentesimo anniversario del mercato unico. L’articolo 17 impone di favorire un dialogo aperto, trasparente e regolare tra istituzioni europee e Chiese, associazioni religiose e organizzazioni filosofiche e non confessionali, dando grande rilievo alla crescita della capacità di ascolto reciproco e accettazione da parte dei cittadini europei.

Il seminario era riservato a rappresentanti accreditati di Scuole Filosofiche, delle diverse Religioni e delle Associazioni umanitarie e di volontariato in dialogo tra di loro e col Parlamento Europeo (tra gli altri: Sergio Rodriguez Lopez-Ros, della Commissione degli episcopati dell’UE, Pierre Ahmad Gastou, dell’Istituto di studi islamici avanzati, Robbert Bodegraven dell’Humanistisch Verbond, di Dimitar Marinov Kirov, del Comitato dei rappresentanti delle Chiese ortodosse presso l’UE. Larga la partecipazione di rappresentanti di istituzioni europee, accademici e stakeholder interessati. Dall’Italia, hanno partecipato anche tre teramani in rappresentanza del Centro Ricerche Personaliste: Giulia Paola Di Nicola, Sonia Santucci e Attilio Danese. Essi hanno preso parte alle due sessioni del seminario in quanto cultori della filosofia personalista, nota grazie alla rivista Prospettiva Persona.

Il programma, aperto dalla vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas, seguita da Isabel Riaño-Ibañez, direttrice generale della competitività e del commercio (Consiglio UE), e dalla “presentazione del contesto” da parte di Dita Charanzová (vicepresidente Parlamento europeo e membro della commissione per il mercato interno). Incisivo l’intervento del rabbino capo Albert Guigui, e per l’Unione buddista europea, dall’Italia, di Stefano Davide Bettera che ha tenuto a precisare la distinzione tra economia di mercato ed economia di comunità.

I vari interventi hanno confermato che il mercato unico europeo è motore di progresso sociale e inclusione, se non devia dall’obiettivo principe di sostenere maggiormente le persone, rimuovere le barriere e non lasciare indietro nessuno. In particolare, esponenti della Commissione per il Mercato interno hanno valorizzato i risultati ottenuti finora con il mercato unico, teso a favorire l’equità degli scambi nel rispetto delle singolarità nazionali, nonostante la necessità di far fronte a eventi imprevisti e deleteri, quali la pandemia e le crisi economiche e geopolitiche, legate alla invasione russa dell’Ukraina.

E’ seguita una larga discussione con liberi contributi dei partecipanti, che hanno sottolineato l’influsso, spesso determinante sull’economia delle organizzazioni religiose, filosofiche e non confessionali, nel corso dei 30 anni di storia del mercato unico europeo.

L’evento è stata un’occasione preziosa per sostenere la necessità del dialogo tra le differenze e per guardare al futuro e individuare ulteriori potenzialità di crescita per raggiungere le imprese e i consumatori. Il Mercato unico può continuare a coniugare ricchezza e buon-essere se non in contrasto con la persona umana e i suoi diritti che. sono da potenziare le occasioni per interloquire tra rappresentanze di cittadini europei e parlamentari dell’UE a difesa dell’uguaglianza, della libertà, della democrazia e del rispetto delle differenze. Un neo? Pochi i parlamentari che hanno ritenuto di dover partecipare e ascoltare.