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Amarcord
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Vengo da una patriarcale, numerosa famiglia di mezzadri; il capo era lo zio Oreste e quando nacqui – ultimo della mia generazione – eravamo in quattordici. La mia prima lingua, come per tanti miei coetanei, fu naturalmente il dialetto; sentivo parlare in italiano soltanto durante le noiose prediche della messa “ranne (grande)“, alla quale mia...

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Una Parigi romantica e colta alla scoperta del mitico “siero della giovinezza”

Gli eventi movimentati di questi tempi riportano alla memoria i giorni lieti di una Parigi anni ’60, affascinante e colta, ospitale e romantica. Quando la giovane collega Nicole, bravissima segretaria di redazione in una importante rivista scientifica, mi introdusse e guidò nel gran mondo della cultura, della moda e dello spettacolo. Nel famoso Istituto Pasteur...

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Sento da casa mia le campane del Duomo sonare “a morto”, come si usa dire. Penso che si tratti del funerale di Don Gabriele Orsini, professore di religione al Liceo Classico di Teramo al nostro tempo (prima metà degli anni sessanta). Conservo di Don Gabriele un ricordo estremamente positivo, non era il classico “parroco” –...

Ricordi archeologici
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Ricordi archeologici

Un pizzico di archeologia. In giorni di riordino generale (anche mentale), mi è venuta voglia di risentire i miei 45 giri, che si erano resi latitanti. Ci son voluti due giorni e – dopo faticosa ricerca e con il proposito di chiedere l’ausilio di Federica Sciarelli e della sua meritoria trasmissione – gli oggetti del...

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Li “mustre” di Patrizia Lombardi

Patrizia Lombardi divideva il mondo teramano in due, quello de “li mustre”, come lei amava appellarli in dialetto con la sua inimitabile “R” arrotondata, e tutto il resto. Bianco o nero, insomma.  E non c’erano vasi comunicanti, qualcuno che potesse travasarsi da un universo all’altro. No, niente di tutto ciò.   Sgranava i suoi grandi occhi...

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Un ricordo del ginnasio, anni ’60. Il professor Lombardo entrava con la sua cartellina di fogli ciclostilati da lui stesso compilati ed arrivavano le temute versioni di greco. E vai col Rocci (o con il Georges-Calonghi-Badellino per il latino). Eravamo talmente abituati ad usare i vocabolari, che capitava di cercare un termine e di aprire...

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“Lu fije de lu scarpare” Questa storia esemplare di emigrazione e di successi dovrebbe iniziare – forse opportunamente – con la famosa formula delle favole: c’era una volta. E’ una storia paradigmatica che, a mio modo di vedere, fa onore alla nostra terra, oltre che, naturalmente, al  protagonista. A Valle San Giovanni dunque, frazioncina di...

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Quando il grande poeta Diego Valeri chiamò Teramo “Città delle rondini” “Ho visto una quantità di rondini in piazza del Municipio, andando alla cerimonia del Premio Teramo…non ne avevo mai viste tante. E allora ho pensato: questa è una città amata dalle rondini ed è bello essere amati dalle rondini…”. Chi poteva far caso a...

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Volendo per quanto possibile sorridere con il nostro dialetto, dai cassetti della memoria emerge qualche parola ormai desueta: mangiòla o mangiuletta, per esempio. Si tratta ovviamente del corrispettivo dell’italiano manina o manuccia (piccola mano). Trae origine dal latino manciola, diminutivo di manus, con analogo significato (traggo dal Dizionario etimologico dei dialetti italiani di Manlio Cortelazzo...